domenica 26 luglio 2009

Cromie_01

Qualche mattina fa mi sono svegliata presto, con l'irrefrenabile desiderio di avere fra le mani del colore. Sì, proprio fra le mani, volevo sporcarmi le mani, sentirlo fra le dita, fresco, liscio, vischioso, morbido, colori brillanti e vivi. Una sensazione tattile e visiva insieme. Colore e materia. E con le dita ho cominciato, seguendo esclusivamente le vibrazioni emotive del momento, ad accostare un colore all'altro sulla tela bianca, a sovrapporli, a mescolarli, a creare giochi cromatici, un pò voluti, un pò casuali. Perchè mi piace lasciare al quadro una certa autonomia, che si faccia anche un pò da sè. Autopoiesis. Creazione. Astratta. Tattile. Materica. Cromatica.
(50x70cm)

2 commenti:

  1. Non ho molta dimistichezza con la pittura astratta, ma questo quadro trasuda davvero un'impasto armonioso di colori ed emozioni. A me trasmette un senso di vita, di gioia di vivere, assaporando le cromie che le diverse stagioni della vita ci offrono. Da amante della musica mi viene in mente un curioso esperimento: mi piacerebbe sentire cosa verrebbe fuori dopo aver associato ciascun colore ad una nota. Sempre istintivamente priviligerei l'arpa o il sax alto per l'esecuzione della melodia...

    Domenico

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  2. In effetti quello che dici, ovvero associare note e colore, non è distante da ciò che per me rappresenta il "buttar giù" dei colori, il mio astrattismo. Solo apparentemente avviene a caso, perchè in realtà segue proprio una melodia interiore. Le vibrazioni del rosso, possono essere associate alle note più alte, così come gli azzurri a quelle più basse. Se ci fai caso, ed inizi la lettura del quadro da sinistra a destra(solitamente si fa così), noterai come la partenza sia affidata agli azzurri, ai viola, ai verdi, mescolati all'oro...un inizio che in musica potrebbe aquivalere ad un adagio, per poi crescere, rallentare un pò e crescere nuovamente, ancora più forte, fino alle note finali. Era proprio questo quello che sentivo,(mattina, ore 6.30!) un crescendo emotivo, man mano che le mie dita si impregnavano di colori.

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